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Calabria dell’altro mondo
Calabria dell’altro Mondo è il format che mette al centro temi di straordinaria attualità, problemi atavici, istanze ed esigenze e le emergenze infinite, spesso paradossali.
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Puntate di “Calabria dell’altro mondo”
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CALABRIA DELL'ALTRO MONDO - L'ISOLAMENTO DELLA LOCRIDE
“Calabria dell’altro Mondo” è il nome del format – che ogni martedì alle ore 21.00 su L’altro Corriere Tv (Canale 75 dtt) - metterà al centro temi di straordinaria attualità, problemi atavici, istanze ed esigenze e le emergenze infinite, spesso paradossali. <br /><br />La prima puntata è dedicata ad una importante tessera del mosaico Calabria: siamo stati nella Locride, un territorio affascinante, suggestivo, potenzialmente ricco eppure costretto a fare i conti con innumerevoli povertà. Una delle più intense è quella infrastrutturale con strade che non ci sono, arterie decadenti e per nulla manutenute, collegamenti ferroviari inesistenti. Un mix di mancati investimenti, ritardi e poca attenzione che determina un isolamento difficile da sopportare soprattutto nelle aree interne. Dalla voce dei protagonisti, racconteremo anche i retroscena della paventata chiusura della galleria della Limina, sulla strada “Jonio-Tirreno”, una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso la Locride e l’intera Calabria.
CALABRIA DELL'ALTRO MONDO - LAMEZIA E I ROM DI SCORDOVILLO
Promesse decennali mai mantenute, i rischi ambientali e sociali e uno sgombero e una risistemazione impossibili. In mezzo, i fallimenti della politica, delle istituzioni e l’impegno dei cittadini delle associazioni
CALABRIA DELL'ALTRO MONDO - PEPPE VALARIOTI L’intellettuale calabrese che sfidò la 'ndrangheta
Peppe Valarioti, «sventurata la terra che dimentica i propri eroi» diceva Bertolt Brecht, ma forse è ancora più sventurata la terra che i propri eroi li dimentica. La storia di Peppe Valarioti, il rivoluzionario mite di Rosarno è protagonista della terza inchiesta di “Calabria dell’altro Mondo“
CALABRIA DELL' ALTRO MONDO - Palazzi di Giustizia.
Palazzi di Giustizia. La “maledizione” delle due storiche incompiute<br />Due enormi scheletri in cemento che si ergono nel cuore di Reggio Calabria e Locri. Ingressi sbarrati e gru immobili nei cantieri di quelle che rappresentano molto più di due semplici opere pubbliche: i Palazzi di Giustizia. Incompiute, anche dal grande valore simbolico, che rischiano di rimanere tali in città dove la criminalità organizzata ha messo radici profonde e difficili da estirpare. Attraverso le voci di chi ogni giorno si trova ad operare in prima linea, tra molte difficoltà, racconteremo la situazione della Giustizia reggina.
CALABRIA DELL'ALTRO MONDO - DODO GABRIELE
Dodò Gabriele, ucciso ad 11 anni dalla ‘ndrangheta.<br />Dodò Gabriele correva felice dietro un pallone, quando un proiettile lo raggiunge, ferendolo alla testa. E’ il 25 giugno 2009. <br />Il 20 settembre 2009 il cuore di Dodò smette di battere e i suoi genitori Giovanni e Francesca, da quel giorno, raccontano la storia di un bambino cresciuto in terra di ‘ndrangheta: ucciso dalla mano spietata di Andrea Tornicchio, all’epoca dei fatti ventenne e Vincenzo Dattolo, 26enne, entrambi condannati all’ergastolo. La storia di Dodò è al centro della nuova puntata di “Calabria dell’altro Mondo“
CALABRIA DELL'ALTRO MONDO SESTA PUNTATA - GLI INDUSTRIALI DIMENTICATI
Crotone, gli industriali dimenticati: «Qui immondizia, niente fibra e al buio» A denunciare lo stato di degrado in cui versa l’area industriale di Crotone, gli stessi imprenditori costretti a far fronte alla marginalità geografica e povertà infrastrutturale ma anche all’assenza di servizi, investimenti e sicurezza. “Calabria dell’altro mondo”, la video inchiesta si occupa della singolare condizione in cui si trovano decine e decine di aziende che in un territorio economicamente depresso continuano a garantire reddito ed occupazione a dispetto, forse, della logica e della convenienza. Le telecamere di “Calabria dell’altro mondo” sono entrate nei capannoni abbandonati, nelle fabbriche dello sviluppo ridotte a ricettacolo di rifiuti sotto un cielo che a Crotone in molte circostanze non «è sempre più blu».
CALABRIA DELL'ALTRO MONDO SETTIMA PUNTATA - LUCIO FERRAMI
Lucio Ferrami, la ribellione alla ‘ndrangheta e l’ultimo gesto d’amore<br /><br />L’omicidio dell’imprenditore Lucio Ferrami un uomo coraggioso e testimone del valore del gesto di ribellione alla criminalità organizzata pagato a caro prezzo. La sua storia è al centro della nuova puntata di Calabria dell’altro mondo.
CALABRIA DELL'ALTRO MONDO OTTAVA PUNTATA MIGRANTI, NON E' UN VIAGGIO MA UNA FUGA
La domanda riguarda le forme dell’accoglienza, i percorsi di integrazione.<br />Volti, parole e storie di chi è accolto e poi di chi ogni giorno mostra della Calabria il suo profilo autentico, quello di un approdo che continua ad essere sicuro – come lo è stato per chi nel corso dei secoli è giunto sulle sue coste – e più recentemente terra, essa stessa, di migranti.<br />Nel racconto di questa sera i mediatori culturali, gli psicologi che affrontano le storie di chi arriva dalla Libia, i migranti che trovano la loro dimensione in un borgo calabrese, famiglie che consentono il mantenimento in vita di scuole che, prima o poi, dovrebbero chiudere. E’ la tessera di un mosaico, quello narrato da Calabria dell’altro mondo, che consente anche di valutare il percorso di sensibilità intrapreso dalla Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme.
CALABRIA DELL'ALTRO MONDO NONA PUNTATA FILIPPO CERAVOLO
Undici anni senza Filippo Ceravolo e «senza giustizia»<br />Il dolore per la morte assurda di un figlio, una vita spezzata il 25 ottobre 2012 a Vazzano, vicino a Soriano Calabro, nel Vibonese. Filippo Ceravolo ha 19 anni, una passione matta per la Juventus, la voglia di continuare a lavorare accanto al papà commerciante dopo aver terminato gli studi. Una sera come tante incontra gli amici e raggiunge la fidanzata, la macchina di famiglia è dal meccanico e Filippo accetta un passaggio da un altro giovane, legato però alla ‘ndrina degli Emanuele, bersaglio mobile – proprio quella notte – dei Loielo. Filippo sale sull’auto e dopo pochi chilometri muore sotto i colpi sparati dai killer contro Domenico Tassone, alla guida della vettura. Inutili i soccorsi, Filippo morirà in ospedale a Vibo Valentina. La sua storia è al centro della nuova storia-inchiesta di “Calabria dell’altro Mondo“
CALABRIA DELL'ALTRO MONDO DECIMA PUNTATA ROSARIO LIVATINO
Livatino, un giudice come Dio comanda<br />«Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili». La frase è contenuta negli appunti di Rosario Livatino, il giudice ucciso il 21 settembre di 33 anni fa e proclamato Beato proprio perché, con il sostegno di una fede profondissima, è stato un rigoroso interprete della funzione giudiziaria.<br />Livatino fu ucciso in un agguato simile a tanti altri nelle modalità di esecuzione ma diverso per le premesse e, soprattutto, per le conseguenze.<br />I sicari furono spinti all’azione criminale sulla base di un presupposto falso e che cioè Livatino favorisse una cosca avversaria, il testimone oculare scelse immediatamente di raccontare ciò che aveva visto pagandone un prezzo altissimo, la vittima di fronte al colpo di grazia non impreca ma evangelicamente interroga l’omicida, i sicari si pentono e qualcuno di loro chiede addirittura di testimoniare nel processo di beatificazione. Indicato in modo del tutto inappropriato come il «giudice ragazzino», sulla base di una superficiale e poi ritrattata definizione dell’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, Livatino è invece un grande patrimonio del Paese.<br />L’acronimo “std” che sta per «Sub Tutela Dei», usato spessissimo da Livatino nei suoi appunti, da il titolo ad una mostra – promossa dal Meeting di Rimini ed ospitata in questi giorni negli spazi dell’università Magna Grecia di Catanzaro – che racconta la parabola umana e professionale di un giudice che in pochissimi anni è riuscito a scrivere una pagina indelebile di coerenza e rigore.<br />Una pagina non macchiata ma illuminata dal sangue di un martirio che oggi fa di Livatino un testimone autentico. L’appuntamento di “Calabria dell’altro mondo” , è dedicato proprio alla mostra «sub tutela Dei» ed a Rosario Livatino, non un «ragazzino» ma un maturo e compiuto esempio che mostra a tutti e soprattutto ai giovani la forza di valori come l’onestà, il senso della famiglia, la dedizione al lavoro, il rispetto per gli altri quand’anche criminali.
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